Gruppo manutenzione (Calciuzzo)

Ovvero, dal gioco nasce molto!
Il gruppo “Calciuzzo” nasce da un gruppo di babbi della scuola desiderosi di passare un po’ di tempo insieme in ambiente “extra-pannollenci” e in orari “pre-antroposofici”, rispolverando le scarpette o mettendole per la prima volta, sfidando anche i più basilari principi della fisica meccanica (perché confidenti nell’aiuto della scienza occulta).
Grazie al passaparola e a una incalzante e tentatrice campagna di reclutamento, il “calciuzzo” vanta attualmente una trentacinquina di partecipanti fra genitori dell’asilo, della scuola e maestri che fin dai primi giorni della settimana aspettano con ansia la convocazione di un immaginario “mister”… La chat impazzisce, tutti seguono attentamente il susseguirsi di messaggi, contando e ricontando le “adesie”, fino al raggiungimento del numero minimo per giocare. Un vero e proprio saliscendi di emozioni che vanno dall’esultanza del nostro corpo animico (voglio giocare, voglio giocare… voglio giocareeee!) alla disperazione del nostro corpo fisico (costole e peroni in primis).
Finalmente arriva il venerdì sera e i riflettori si accendono, i genitori vestono maglie di tutti i colori che raccontano qualcosa di ognuno: chi con la maglia della propria squadra del cuore, chi con quella della nazione da cui proviene o della squadra in cui ha giocato da ragazzino, chi con aereodinamiche tutine nere… tutti diversi ma accomunati dalla voglia di divertirsi. La partita ha inizio e in una girandola di eccellenti giocate (rare) e improbabili quanto goffe gesta pseudoginniche, gli “atleti” non si risparmiano, soprattutto nelle reciproche burle. Anche se la grinta non manca è sempre il fair play a farla da padrone e poco importa chi sarà il vincitore.
Al triplice fischio l’agonismo si placa e i nostri eroi, stanchi ma soddisfatti, pregustano già il tanto atteso “terzo tempo”, a detta di molti il vero protagonista della serata. Un momento di socialità e condivisione dove i babbi si rifocillano (se trovano aperto…) e parlano dei più svariati argomenti senza tabù, ma con grande rispetto reciproco. Un’ottima occasione per raccontarsi, per conoscersi meglio e per fare davvero gruppo; condividendo croci e delizie dell’essere “genitori babbi” in una scuola Waldorf, nutrendo un fecondo confronto su come contribuire efficacemente e allegramente (conditio sine qua non) alla vita dell’Associazione.
Così, davanti a “due” birre, cibi vegan e non, tonnellate di zonzelle, gradualmente e spontaneamente sono germogliate le idee: il “gruppo calciuzzo” è diventato “gruppo calciuzzo-calcestruzzo”, un importante supporto all’Associazione nei lavori di manutenzione, trasformazione spazi interni ed esterni, di allestimento di Bazar e Feste di primavera. Parliamo di bassa manovalanza (… il Qi dei calciatori è noto), ma non solo! A volte invece il gruppo diventa promotore di iniziative come il divertente pranzo sociale del maggio scorso. Recentemente sono stati sperimentati altri sport come il beach volley che ha visto la felice partecipazione del gentil sesso e siamo in attesa di sperimentarne altri. Insomma, se anche tu vuoi fare parte di questo gruppo, non fare lo struzzo… vieni a calciuzzo.

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